Un mondo di stupefa-cente ricchezza dentro di sé, dietro di sé. L’aveva promesso, Cristina, nel suo invito alla serata: emozioni forti perché autentiche, una storia fantastica perché reale.“Questo romanzo è semplicemente un concentrato delle vite di tutti noi”, “consuete” e “uniche” quando la vita è rifondata nella sua totalità e sa sviluppare quella matrice virtuosa che in Cristina ha liberato la Sirena senza coda. La sirena che era in lei, un cervello straordinario dietro un fisico imperfetto.“Chi vive sulla propria pelle l’handicap rischia di isolarsi nella sua diversità. Gli aiuti dei familiari, il sostegno degli altri sono vera e propria linfa, l’energia capace di sprigionare l’interiorità che il mio corpo matto da solo non sa far parlare”: Cristina Tonelli è tra di noi, in prima fila con i suoi genitori. Ha vent’anni, vive a Fano: a lei i medici, alla nascita, non avevano concesso la speranza di una vita accettabile. Ma la sua famiglia non ha mai smesso di lottare. “Abbiamo sempre creduto in nostra figlia: quando ha cominciato a scrivere, a comunicare con un computer, si è schiuso il grande universo che ha dentro di sé”. Parla papà Marco, è commosso; ringrazia Giancarlo Trapa-nese per aver regalato a Cristina “l’opportunità di questo sogno”: un libro scritto a due mani, quello nato dall’incontro tra lei, una ragazza cerebrolesa, e il suo “Virgilio”, Giancarlo. Prima nazionale all’Aula Magna dell’Università Politecnica: la presentazione del romanzo “Sirena senza coda” (Vallecchi Firenze Editore) è la “bella pagina per la nostra regione” di cui dice l’assessore Stefania Benatti, tra i tanti esponenti del mondo delle istituzioni che partecipano e danno testimonianza. La presidente della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande, il Questore di Ancona Giorgio Iacobone, il Questore di Pesaro Italo D’Angelo, l’assessore Lidio Rocchi, i sindaci di Porto Recanati, Rosalba Ubaldi, Falconara, Goffredo Brandoni, Numana, Marzio Carletti, lì tra il pubblico fitto, compatto. “Amici miei, sono impressionato dalla vostra adesione”; Trapanese si rivolge alla platea: settecento persone, un respiro all’unisono con questa storia di solidarietà e speranza a dimostrare, come sottolinea il presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche Raffaele Bucciarelli, che “è possibile costruire una società basata sui valori umani”. Quella che Cristina fa sognare a Gemma, la protagonista del romanzo, una ragazza come lei. “Questo è un libro che bisognerebbe leggere in ginocchio”: anche Monsignor Edoardo Menichelli Arcivescovo di Ancona e Osimo, é presente: invita a “meditare sul filo forte del mistero della vita che ci portiamo dentro”, e che si palesa, aggiunge il sindaco di Fano Stefano Aguzzi, nelle “mille potenzialità”di giovani come la concittadina Cristina. Ma serve l’impegno di tutti: dal gesto d’amore per l’amore ad una sanità che funziona, ad una società attenta. Leonardo Caimmi, presidente dell’associazione Genitori con figli portatori di handicap di Fano, incarna stasera la fiducia di tutti, perché è vero che si può tornare alla cultura del sentimento. “La nostra comunità mostra sensibilità particolare per certe problematiche”; il professor Leandro Provinciali, Prorettore della Politecnica, fa gli onori di casa, siede al tavolo con i relatori: richiama chi fa professione medica ad un “carico di umanità”, parla con cognizione di causa della possibilità, per chi ha subìto un danno cerebrale, di recuperare le capacità che sono state compromesse, delle nuove prospettive di una medicina “orientata non sulla malattia ma sull’uomo" |